Disturbi dell’equilibrio

Disturbi dell'equilibrioLa vertigine ed i disturbi dell’equilibrio rappresentano una delle più comuni causa di richiesta di visita otorinolaringoiatrica. L’incidenza aumenta significativamente negli anziani ed in questa fascia di età, assume delle connotazioni di particolare gravità in quanto a seguito di problematiche di instabilità e vertigini possono aver luogo delle cadute, che spesso hanno gravi conseguenze dal punto di vista traumatologico.

Per affrontare correttamente il problema della vertigine bisogna ricordarsi che con il termine vertigine, si dovrebbe intendere una sintomatologia caratterizzata da una rotazione, dell’ambiente rispetto all’individuo o dell’individuo rispetto all’ambiente. In realtà con tale termine si indica una vasta gamma di disturbi dell’equilibrio caratterizzata non solo da “vera” vertigine ma anche da sensazioni meno intense di instabilità, ottundimento, etc. La vertigine intensa, rotatoria, con sensazione di spostamento dell’ambiente e degli oggetti, si chiama vertigine oggettiva ed è spesso causata da patologie acute dell’orecchio e del labirinto. Mentre la sensazione di instabilità del proprio corpo rispetto all’ambiente, descritta spesso come la sensazione di camminare su di una barca o di camminare su di un tappeto erboso, è definita vertigine soggettiva, ed è più spesso relazionabile a problematiche osteoarticolari, neurologiche, circolatorie, metaboliche, psicologiche, oculistiche.

LA STABILOMETRIA STATICA

Si tratta di una pedana collegata ad un computer che consente di valutare dettagliatamente la postura dell’individuo e di trarre informazioni importanti sul ruolo del Sistema Nervoso Centrale e della varie componenti periferiche (vista, apparato osteoarticolare, propriocezione) nella genesi delle problematiche di equilibrio. Il paziente viene invitato a salire con i piedi nudi sulla piattaforma munita di tre sensori di peso posti ai vertici di un triangolo equilatero.

L’esame viene condotto in due condizioni basali prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi. Il paziente viene invitato a restare in posizione in silenzio con le braccia lungo il corpo per circa un minuto.
Esistono poi tutta una serie di test eseguiti con manovre o posizioni destabilizzanti (occhi chiusi e testa iperestesa, head shaking test stabilometrico, prova calorica) utilizzate allo scopo di svelare deficit posturali latenti o per tentare di valutare selettivamente il ruolo dei diversi input.