Perché le gocce nasali fanno male?

Molte patologie a carico delle prime vie respiratorie, dal semplice raffreddore alle forme allergiche, si manifestano con ostruzione nasale di diverso grado e rinorrea. A fronte di questo disturbo, spesso anche in maniera autonoma si ricorre all'uso di vasocostrittori locali o sistemici, farmaci che più o meno velocemente alleviano il fastidio ridicendo la capacità dei vasi sanguigni e quindi il volume delle strutture interne alle fosse nasali. La diversa durata d'azione dei diversi tipi di farmaci, condiziona la frequenza di utilizzo che va dalle 2 alle 4 volte al giorno.

L'uso frequente e non controllato di questi farmaci, crea rapidamente un fenomeno chiamato “tolleranza”: la durata del benessere indotto, si riduce costringendo il paziente ad aumentare la frequenza delle somministrazioni giornaliere.

Nel tempo si instaura quindi un circolo vizioso che porta un danno cronico alla mucosa nasale e che si manifesta con ostruzione nasale persistente, congestione nasale e rinorrea.
La diagnosi si basa sull'anamnesi e sulla visita ORL completa che permetterà di stabilire un adeguato iter di supporto alla “disintossicazione” a salvaguardia della funzionalità nasale.

Tali farmaci, inoltre, sono dannosi perché aumentano la pressione sanguigna e sono vietati per i pazienti ipertesi.